martedì 14 novembre 2017

Che tristezza, ma non è un dramma

Comincio questo pensiero riportando le prime parole della definizione di calcio edita su Wikipedia
"il calcio è un gioco di squadra"
Ho volutamente sottolineato gioco.
L'Italia non si qualifica al mondiale di Russia, immenso dispiacere, ma il calcio è pur sempre un gioco.
Leggo parole come "catastrofe" "apocalisse" e simili, non si sta forse esagerando?
Purtroppo oggi il calcio non è solo più un gioco, è per i calciatori professionisti un lavoro e tra i più remunerati, è business, è pubblicità, ritengo che il dramma sia nel pagare tali stipendi a professionisti ma non perché l'Italia non si sia qualificata ma siamo certi che tutte le figure in gioco si sono realmente impegnate? Siamo certi che tutti hanno fatto ciò che era in loro potere fare? Beh io so solo che se io commetto un errore a lavoro, vengo punito e se itero vengo licenziato e per soli circa 1500€ al mese.
Inoltre, capisco ed è utile ogni tanto spostare l'attenzione da ciò che succede di brutto nel mondo ed in Italia su uno sport, ma rendere una sconfitta alla pari dei drammi che attanagliano il nostro paese lo ritengo eccessivo.
Penso che forse ai vari politici, a chi gestisce l'economia in Italia, a chi ci ha aumentato l'età pensionabile, convenga che l'attenzione si sposti altrove, ma io dico:"ITALIANI apriamo gli occhi della mente", certo tristi per una qualifica non avvenuta, ma attenti a ciò che una classe politico-dirigenziale, tra l'altro molte volte eletta da noi, ci sta facendo e sta lasciando in eredità alla futura generazione.
Se mettessimo la stessa passione, lo stesso ardore che mettiamo nel gioco del calcio, sicuramente nelle questioni socio-politico-economiche saremmo attenti vigili attivi e non passivi ed inerti "lamentosi" di tutto ciò che ci viene imposto.

Pillola di ..... pensiero
dal Vostro social blogger
Danilo Laganà

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